L’edizione 2023 del Calendario storico dei Carabinieri “parla”, per la prima volta, in lingua friulana: ennesima testimonianza del profondo legame dell’Arma con il territorio che ha Udine quale “capitale”. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra il Comando Legione Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, la Regione Fvg e l’Agenzia regionale per la lingua friulana, è stata presentata ieri mattina, nella sede legionale di viale Venezia, a Udine, alla presenza del generale Francesco Atzeni, comandante della Legione Carabinieri Friuli Venezia Giulia; Pierpaolo Roberti, assessore regionale alle autonomie locali; Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia; Pietro Fontanini, sindaco del Comune di Udine; la senatrice Francesca Tubetti; Fabrizio Tomada, consigliere del Fogolâr Furlan di Roma; ed Eros Cisilino, presidente dell’Arlef. Presenti per l’occasione molte autorità.
L’intervento dell’assessore Roberti.
«È un giorno storico per la Legione Carabinieri Friuli Venezia Giulia – ha affermato il generale Atzeni – e un momento straordinario di felice collaborazione con le istituzioni regionali perché presentiamo uno dei simboli più “iconici” dell’Arma che di anno in anno ha saputo portare un messaggio importante a tutti coloro che lo hanno ricevuto o anche solo sfogliato. Siamo l’Arma Benemerita della gente e il calendario in lingua friulana è la testimonianza concreta del forte legame dei carabinieri col territorio e la collettività verso cui prestano il loro servizio. Quest’anno proponiamo il delicatissimo tema della tutela ambientale, recepito anche negli articoli 9 e 41 della Costituzione, da sempre a cuore per noi carabinieri e ancor di più dal 2017 con l’acquisizione delle competenze e risorse del Corpo Forestale dello Stato, che hanno reso l’Arma la più grande forza di polizia ambientale d’Europa».
«Essere presente qui, oggi, ha per me un valore particolare – ha spiegato l’assessore Roberti -, perché questo non è soltanto un calendario, ma molto di più. Come ha detto il generale Atzeni, è qualcosa di iconico, è cultura, è identità. Pertanto, usare il friulano anche per il Calendario Storico dei Carabinieri è un modo per dare dignità a una lingua che ce l’ha tutta, la lingua friulana. È far capire che c’è la massima ufficialità: quella dello Stato e di una sua componente fondamentale com’è l’Arma. Lo sappiamo: questo è un calendario speciale, viene appeso in tante sedi istituzionali, e non solo, e da oggi parla in “marilenghe”. Per noi è un’occasione importante e mi auguro che possano esserci sempre più iniziative di questo tipo e che lo Stato sempre di più parli friulano, nella convinzione che la Regione sarà sempre a disposizione per collaborare affinché le nostre istituzioni parlino anche la lingua del territorio, come sta facendo l’Arma dei Carabinieri, con grandissima lungimiranza».
«La pubblicazione del calendario storico dei carabinieri in lingua friulana è la sintesi, la convergenza di un interesse che sia lingue minoritarie che Paese hanno capito: la vera ricchezza di uno Stato sta nelle sue differenze, perché è proprio in questa caratteristica che si trova l’esaltazione dell’unità e non nell’omologazione. L’Arma rappresenta l’unità dell’Italia – ha concluso Zanin – grazie alla sua presenza capillare nei paesi giocando un asse portante della nostra Patria. Il fatto che i carabinieri abbiano deciso di tradurre il calendario anche in friulano è una testimonianza della forte integrazione che i valori espressi dai militari ben si sposano con quelli del popolo friulano ossia tenacia, impegno, lavoro, responsabilità, attenzione».
«L’Arma, con la sua lunga storia, è un importante simbolo per il nostro Paese, per le generazioni più adulte, ma anche per i più giovani – ha affermato poi la senatrice Tubetti -. I Carabinieri sono, in particolare nei più piccoli centri, un punto di riferimento per la comunità tutta. Il legame con il territorio è cifra dell’impegno giornaliero di queste donne e uomini, che hanno scelto di servire lo Stato. E oggi, qui, aggiungiamo un ulteriore tassello che arricchisce questo sentimento di vicinanza fra il corpo militare e i cittadini. La traduzione in lingua friulana del Calendario Storico dei Carabinieri è senz’altro ulteriore esempio di quanta attenzione e sensibilità l’Arma ha nei confronti di chi vive in Friuli».
«Il Calendario dell’Arma dei Carabinieri è riconosciuto, anche a livello internazionale, come una vera icona, dalla ricercata bellezza grafica all’alto spessore dei contenuti. È per l’Arlef – ha sottolineato il presidente Cisilino – un grande onore quello di essere riusciti a rendere questa pubblicazione ancor più coesa con il territorio e apprezzata dal popolo friulano. Da poco la Benemerita ha celebrato il settantaduesimo anniversario della costituzione della Legione friulana e la proposta di realizzazione congiunta del calendario sugella un patto tra il territorio e la legalità che è nella natura stessa del Friuli, trovando piena e naturale armonia tra Carabinieri e cittadinanza».
Infine una bella foto-ricordo.
Quella in “marilenghe” è una delle 10 lingue in cui è stato tradotto il Calendario 2023, accanto all’inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese, arabo e sardo. Si tratta di un vero e proprio omaggio al friulano, lingua riconosciuta ufficialmente dallo Stato italiano con la legge 482/99. Il Calendario è una pubblicazione ambita, collezionata in Italia e all’estero, che da quasi 100 anni rappresenta un appuntamento importante nel panorama editoriale italiano. Come di consueto, la pubblicazione – il cui progetto creativo è stato affidato all’agenzia Armando Testa – vuole essere lo specchio del Paese nel suo procedere nella storia. In particolare, il tema scelto per questa edizione è quello della tutela ambientale, della biodiversità e degli ecosistemi che ha trovato posto nel testo del nuovo articolo 9 della nostra Costituzione, iscrivendo così la via della sostenibilità tra i principi fondamentali che devono regolare la nostra convivenza nell’interesse delle future generazioni. Le 12 storie firmate dal giornalista e scrittore Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr, geologo e divulgatore scientifico. raccontano, assieme alle immagini, l’azione dei Carabinieri a difesa del nostro patrimonio naturale.
Iniziata nel 1928, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 90ma edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia del Paese. Nell’edizione 2023, ciascuna delle tavole artistiche del Calendario – con la direzione creativa esecutiva di Michele Mariani – parte da un elemento appartenente all’universo visivo dei Carabinieri, rivisitato e interpretato in una chiave iconica. L’obiettivo del progetto è raccontare i temi legati al quotidiano lavoro dell’Arma con un’impronta di pulizia formale e sintesi visiva che ne accentua la componente istituzionale. Nascono così le dodici tappe di un percorso che svela l’importante azione dei Carabinieri a difesa dell’ambiente e del territorio del Paese, a protezione del nostro patrimonio faunistico e vegetale, a salvaguardia di una civiltà agroalimentare che il mondo ci invidia.
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In copertina, il generale Francesco Atzeni, l’assessore Roberti e il presidente Cisilino durante la presentazione ufficiale a Udine del Calendario storico dei Carabinieri.